Un’eccellenza medica nel cuore della Sicilia: la Fondazione Giglio di Cefalù
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Il dipartimento di Urologia guidato dal Prof. Francesco Curto è un centro all'avanguardia di chirurgia laparoscopica e robotica
Si trova a Cefalù, nel cuore della Sicilia, una una delle principali strutture in Italia di sperimentazione pubblico-privata per la gestione di un ospedale pubblico. Parliamo della Fondazione Giglio di Cefalù, in provincia di Palermo – accreditata dal Servizio Sanitario Nazionale.
Nata nel 2003 con l’obiettivo di creare un centro sanitario di eccellenza ad alta specializzazione, prevalentemente in campo oncologico, oggi concentra la sua attività su clinica, ricerca e formazione.
Fra le diverse specialità, la Fondazione si distingue per il dipartimento di Urologia guidato dal Professor Francesco Curto, esperto in chirurgia mini-invasiva laparoscopica e robotica. Superando le barriere della chirurgia tradizionale, la struttura mette a disposizione dei chirurghi strumenti all’avanguardia – come il fiore all’occhiello della struttura: il robot da Vinci X, piattaforma robotica più evoluta per la chirurgia mini-invasiva di alta complessità.
Ne abbiamo parlato proprio con Curto, che oltre ad essere direttore dell’unità operativa di urologia della Fondazione è anche docente di tecnica chirurgica presso l’Istituto di Ricerca dell’Università di Strasburgo.
Professore Curto, lei è così giovane ma vanta già traguardi importanti. Ci parli della sua formazione
Mi sono diplomato a Sciacca e poi laureato a Palermo. Il mio desiderio, come tanti altri giovani, era quello di andare all’estero per specializzarmi, ma poi, per non lasciare la famiglia, sono rimasto a Palermo. Mio padre, anche lui urologo, ha capito che avevo bisogno di nuovi stimoli e mi ha indirizzato verso la laparoscopia che allora era agli albori. Ho avuto come maestri il prof. Alberto Pansadoro e il prof. Paolo Fornara, due leggende dell’urologia italiana e pionieri della tecnica robotica. Con loro ho viaggiato tantissimo, insegnando questa nuova tecnica presso gli istituti di oncologia più importanti d’Europa: a Madrid, Padova, Milano, Stoccolma e tanti altri.
Ma quali sono i vantaggi della chirurgia robotica? E quali gli svantaggi?
A differenza della chirurgia tradizionale, la tecnologia robotica è meno invasiva e si opera a ‘‘cielo chiuso’’, cioè praticando incisioni millimetriche attraverso le quali vengono introdotti strumenti che permettono di eseguire movimenti più precisi rispetto a quelli della mano del chirurgo. Il paziente ha una ripresa più rapida senza gravi mutilazioni e dolori post operatori eccessivi. Minori perdite ematiche e minore necessità di trasfusioni, tempi di ospedalizzazione più brevi, ritorno più rapido alle normali attività. Gli svantaggi sono i costi.
Quanti progressi sono stati fatti da quando è arrivato al Giglio?
Il successo non è mai di uno solo. Devo dire che qui a Cefalù ci sono professionisti molto validi che hanno la capacità di collaborare con gli altri membri del gruppo per realizzare un obiettivo comune. Un vero team working. È impensabile che un solo specialista possa avere le competenze per seguire a tutto tondo il paziente. Qui esiste un ottimo centro di Oncologia, Urologia, Cardiologia, Radiologia, Psicologia, Anatomia patologica con modalità tecniche all’avanguardia sia come struttura che come professionalità. Ci impegniamo ogni giorno a offrire la migliore sanità possibile ai nostri pazienti. In questa struttura ci sono radiologi con profili di alta specializzazione che per primi hanno implementato l’utilizzo della risonanza magnetica multiparametrica.
In cosa consiste la risonanza multiparametrica?
La risonanza multiparametrica è l’esame non invasivo di ultima generazione più indicato ed efficace nella rivelazione di un tumore alla prostata. Permette di valutare diversi parametri con altissimo dettaglio diagnostico e particolari più precisi. Si possono identificare lesioni tumorali molto piccole evitando così inutili biopsie.
Quali sono i piani per il futuro?
Il nostro obiettivo, già raggiunto in parte, è quello di essere il primo centro per il trattamento del tumore della prostata, del rene e della vescica. La missione è quella di ridurre i viaggi della speranza.
Articolo scritto su "La voce di New York" di Graziella Bivona